Julianne Moore e Natalie Portman: che sfida! Stasera in prima tv c’è “May December”, storia noir e vera (2024)

Natalie Portman e Julianne Moore, protagoniste di May December di Todd Haynes

Arriva in prima visione tv, oggi mercoledì 9 novembre, uno dei film più interessanti della scorsa primavera. May December di Todd Haynes è davvero una sfida di bravura tra le due protagoniste: Julianne Moore e Natalie Portman. Insieme (e contro) per la prima volta. La sceneggiatura, perfetta di Samy Burch è stata candidata all'Oscar 2024.

Nell'attesa di un altro duetto magistrale (Julianne Moore & Tilda Swinton dirette da Pedro Almodovar in La stanza accanto, Leone d'Oro 2024 nei cinema a dicembre), non perdete May December. Uno di quei film diretti da dio e interpretati da divine. Il film è visibile stasera in prima visione tv su Sky Cinema Uno alle 21,15 e in streaming su NOW e on demand (anche in 4K). La durata: 113 minuti. 113 minuti di ambiguità in cui vi perderete. Da maggio a dicembre 2015: ecco spiegato il titolo. Il film è disponibile in streaming anche su Prime Video.

Maggio 2015. La diva in crisi Elizabeth Berry (Natalie Portman) arriva a Savannah, la città di Gracie Atherton-Yoo (Julianne Moore). Nel 1992, la donna era stata arrestata. Insegnante, sposata, a 37 anni era stata denunciata perché trovata a letto con il compagno di classe del figlio, 13enne. La donna era incinta e in prigione aveva partorito una bambina. Uscita, aveva sposato Joe (Charles Melton), diventato intanto maggiorenne. I due, sposati, hanno avuto altri due figli, gemelli. 23 anni dopo Hollywood vuole fare un film sulla sua storia. Protagonista Elizabeth che entra nella vita della donna (e della famiglia) per studiarla meglio.

L'estranea fa tornare Gracie e Joe al loro passato. La donna dice di essere stata sedotta dal ragazzo. Joe inizia a "sentire" le fragilità della donna, e la differenza d'età. Il figlio maggiore di Gracie, svela a Elizabeth che la madre era stata violentata dai fratelli. Ma lei nega. Il fatto è che, intanto, Elizabeth diventa Gracie. E non solo per motivi professionali. Joe va a letto con l'attrice che ormai si trucca e veste come la moglie. E le fa trovare la lettera che le gli scrisse all'epoca, in cui si diceva consapevole che la loro relazione era illegale.

Decembre 2015. Elizabeth è arrivato il momento di lasciare Savannah, tornare a Hollywood e iniziare le riprese. Il giorno dell'addio è quello del diploma dei gemelli. Elizabeth arriva che orami "è" Grace. La rivediamo sul set: il ciak è quello di Gracie che seduce il 13enne Joe...

Gracie, nella realtà, si chiamava Mary Kay Letourneau. Insegnante, si dichiarò colpevole di stupro del 12enne Vili Fualaau. Rimasta incinta, in attesa della sentenza, partorì. E firmò un accordo che le vietava di avvicinarsi al ragazzo per tutta la sua vita. Ma non fu così. E Mary Kay fu arrestata di nuovo: in carcere partorì la seconda figlia. Rilasciata dopo 6 anni, nel 2004, sposò Vili, dopo che lui aveva chiesto, maggiorenne, di annullare il divieto di incontro. In carcere aveva scritto due libri (il primo uscito prima in Francia) che avevano attirato le attenzioni della stampa.

Tornata a insegnare, Mary Kay (che nella realtà era figlia di un senatore californiano e non era mai stata vittima di abusi) divorziò da Vili nel 2019. Lui non si era mai dichiarato "vittima", però dopo iniziò a definire la loro storia "malsana". Di lei si tornò a parlare nel 2020, quando morì di tumore al colon a soli 58 anni.

I veri protagonisti della storia, nel 2005. Foto Getty

Todd Haynes si ispira "liberamente" a quella storia. La usa per raccontarci di un'attrice che quasi come una vampira ruba l'identità della sua "vittima" (emotivamente instabile, ieri e oggi). Come il cinema "ruba" la vita? Anche... Haynes, ed è il "bello" del film, racconta quella storia non come uno scandalo (quello che fecero i media), ma come un thriller. Chi sedusse chi, al di là di quello che dice la Legge (e la Morale)? Chi è la vittima? E se il carnefice fosse stato lui stesso vittima? Ma se il primo a negare la cosa è proprio lei... La musica hitchockiana amplifica l'ambiguità di Elizabeth che vive due vite e Gracie che non è mai stata sfiorata dalla grazia. Ambigue entrambe. Vittime e carnefici, in tutto e sempre. In uno gioco degli specchi infinito, tra loro due, tra cinema e vita, tra loro e noi...

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