Il mercato del Forex sta diventando uno dei metodi di guadagno più popolari tra gli investitori, grazie alla possibilità di effettuare operazioni di compravendita simultanea di valute e trarre profitto dalle variazioni dei tassi di cambio. Con la crescente disponibilità di piattaforme di trading, è essenziale capire come gestire correttamente la dichiarazione dei redditi per i guadagni derivanti dal Forex.
Inquadramento delle Rendite e Legislazione Italiana
Per capire come funziona l’imposizione fiscale sul Forex in Italia, bisogna fare riferimento al Testo Unico delle Imposte sul Reddito (TUIR). Secondo il TUIR, i guadagni dal Forex Trading sono classificati come redditi diversi, poiché non rientrano nelle categorie di redditi da lavoro autonomo, dipendente, d’impresa o di capitale.
Due importanti pronunce dell'Agenzia delle Entrate (AdE) sono fondamentali:
Queste risoluzioni stabiliscono che tutte le rendite generate dal Forex sono plusvalenze di natura finanziaria, da riportare nel quadro RT, sezione II della dichiarazione dei redditi. Ciò comporta il pagamento di un’imposta del 26% sulle plusvalenze annuali.
Compilazione del Modello Unico
I guadagni dal Forex devono essere dichiarati come redditi diversi di natura finanziaria. Gli obblighi principali sono due:
Consigliati da LinkedIn
Base Imponibile
La base imponibile per la tassazione, secondo l’art. 68, comma 8 del TUIR, viene determinata sommando tutte le vendite e gli acquisti in valuta estera, rispettando il tasso di cambio al momento di ciascuna operazione. Anche in caso di minusvalenze, gli obblighi dichiarativi restano, con la possibilità di compensazione nei quattro periodi d’imposta successivi.
Compilazione del Quadro RW
I residenti in Italia che possiedono investimenti o attività finanziarie all’estero devono monitorare questi redditi nel quadro RW della dichiarazione dei redditi, con il pagamento dell’IVAFE. Il codice da utilizzare per i guadagni derivanti dal Forex è il codice 14, che si riferisce ad "altre attività estere di natura finanziaria e valute virtuali".
Regime Amministrato e Regime Dichiarativo
Gli obblighi descritti si applicano se il trader utilizza piattaforme con sede legale all'estero (Regime Dichiarativo). Se invece il trader si avvale di intermediari finanziari italiani, l’imposta sostitutiva viene applicata direttamente dagli intermediari, esonerando l’utente dalla presentazione del quadro RW e RT (Regime Amministrato).
Se vuoi prenotare una consulenza con noi, CLICCA QUI!