Quello della tassazione deicapital gainè un tema particolarmente sentito dairisparmiatori italiani. La nostra normativa ricordiamo che suddivide i risparmiatori in tre categorie; lepersone fisiche residentinonin esercizio di impresa, le persone fisiche residentiinesercizio di impresa e le persone giuridiche. A differenza di quanto avviene in Italia, in numerosi paesi, idividendi e le plusvalenze( ci riferiamo quindi a quei redditi che derivano da investimenti), sonotassati a un’aliquota diversada quella prevista nel nostro Paese. in cui i redditi derivanti dall’impiego di capitale, definitiproventi finanziari,sono tassati, ad eccezione dei titoli di Stato ed equiparati, con un’imposta sostitutiva al 26%e non confluiscono nell’IRPEF.Gli stessi proventi, a livellointernazionale, sono tassati nello Stato di residenza del soggetto percettore del reddito. Quindi uncontribuente fiscalmente residente in Italia che percepisce dividendi o plusvalenze su investimenti detenuti all’estero è tenuto all’applicazione della tassazione italiana.
I paesi che nel Vecchio Continente non applicano la tassazione sulcapital gainsono cinque:Belgio,Lussemburgo, le due repubbliche costituitesi successivamente alla divisione della vecchiaCecoslovacchiae laSvizzera. A queste dobbiamo aggiungere laPoloniae le due repubbliche baltiche diEstonia e Lituania.Lamedia europeasi attesta intorno al19, 5%. I paesi con lealiquote più altesono laDanimarca, la Finlandia e l’Irlanda, con aliquote che vannodal 42% al 33%. Lepiù basseinvece sono invece quelle applicate in GreciaedUngheria,paesi in cui le aliquote si attestano intorno al15%.
In Italia latassazione delle rendite finanziarieviene applicata attraverso tre differenti regimi: il regime della dichiarazione (regime naturale), il regime amministrato ed il regime del risparmio gestito. Lepersone fisiche residenti non in esercizio di impresapossono optare tra ilregime della dichiarazione ed il regime amministrato o tra il regime della dichiarazione ed il regime del risparmio gestito. Ricordiamo che il soggetto passivo di imposta potrebbeoptareanche perpiù opzioni presso lo stesso intermediario o con più intermediari, a seconda delle operazioni di investimento che sta svolgendo.
Se l’intermediario ha lasede legale o operativa in Italiai proventi sono tassati direttamente alla fonte attraverso il regime delrisparmio amministrato o gestito al 12, 5% o al 26%. Nel caso, ultimamente piuttosto frequente, ditrading onlinesvolto attraversointermediari esteri, in tal caso iproventiderivanti dall’attività andranno obbligatoriamente nelregime della dichiarazione,che consente all’investitore di inserire nella propriadichiarazione dei redditi(modello Redditi PF), di inserire nei quadriRM, RT, o in alcuni casiRL, i redditi, derivanti dagli investimenti effettuati per ciascunperiodo di imposta.